UNA FORMA DI RESISTENZA COME TANTE ALTRE

Visualizzazioni totali

mercoledì 22 luglio 2009

scusare il disturbo che mica lo fa apposta

trovare gatti dappertutto

trovare persino gatti dentro altri gatti

che non ti puoi più sedere da nessuna parte

le allergie che bloccano il respiro diretto verso casa

e i tamponamenti a catena in galleria

mi dici che a tenerife tutti ballano tutti cantano

anche la stessa canzone per ore

là la salsedine piano piano si mangia le carrozzerie

che conviene comprare macchine piu vecchie possibili

questo è un paese per vecchi

potrei trovarmi molto bene deduco

che l’ anno prossimo a quest’ ora non vorresti proprio essere a venezia

e rido

perché tu non sei nemmeno quest’ anno a venezia

io invece sia questo che soprattutto il prossimo se continuo così

e i neonati piangono sulle terrazze comprensive sotto casa tua

in balìa di un’ onta subita da barbari

noi siamo l’ onta delle nostre famiglie cotte a fuoco lento

in balìa di onde subite da anni

lontani come boe destinate a non incontrarsi mai

forse affondando contemporaneamente ci troveremo alla deriva a braccetto

per non riemergere mai

che stiamo bene sul fondo noi

con le migliori intenzioni soffocate da acque poco dolci per non dire stronze

che non eravamo capaci di lasciarci stare

così non ci siamo accorti che il sole ci sorgeva alle spalle

il giorno del compleanno di nanni moretti

mentre tutti ci chiedevano se avevamo sostanze di cui non conoscevamo nemmeno il nome

mentre tutti smandibolavamo

mentre qualcuno ci moriva qui tra le braccia di una delle tante incoscienti spiagge dell’ adriatico

e noi coi falò per mandarci in cenere

per ritornare a vivere

e chissà che ora sarà sulla luna adesso

il bagnasciuga su cui mi hai rincorso che al buio potevamo credere di essere ai caraibi

se non fosse stato per i vetri sui cuori

nascondersi nei cantieri dei castelli di sabbia

a scopare

che a chiare lettere su spiagge pavimentate potremmo scrivere

a fare l’ amore

vita natural durante

che alle cinque di mattina con un frigo bar nello stomaco e l afghanistan nei polmoni eri bella per davvero

dio se eri bella bastarda

dio se eri bella

dio se eri

e il mio rifiuto verso la punteggiatura

che il tuo neo è un punto da dove può iniziare un periodo migliore

e il tuo uso della punteggiatura ottimo

che per quello che scrivi ti sposerei

magari a las vegas

che non hai scritto ancora abbastanza per meritarti un per sempre

il vederci del buono nel non stare mai insieme

ad esempio il non doversi lasciare mai

e restare deformati per i troppi sorrisi

con il tuo corpo che sveglierebbe perfino un membro del parlamento

e manuelagnelli dentro marylin non la fa mai in concerto

che a centometri dal palco si sono quasi affogati i nostri capelli

panchine fradice e gambe malconce

ci facevamo bastare la birra più depressa del veneto

ci facevamo ma chi se lo ricorda

poi solo un istinto prorompente e altruista

ascoltare a squarciagola

molto difficile per dei soggetti borderline come noi

che senza essere eccessivo definirei eccessivi

e poi la varietà del friuli che ho scoperto pronunciarsi con l’ accento sulla u friùli

che bene

il treno ferma a sacìle

la mente percorre la lunga strada di terra

fino a pasolini le scuole elementari e le prime poesie già raffinatissime

sentirsi forti come john henry

eppure ci aprivano anche le lattine per quanto ci vedevano deboli

che ci rimanevano soltanto le consolazioni della filosofia

che forse avremmo dovuto finire l’ università per prendercela nel culo qualche volta di meno

e il problema non è tanto il partire assieme

quanto il tornare separati

allora

non torneremo mai

compila questo modulo e metti una firma qui

proprio qui

dove ce scritto mia per sempre

che dopo qualche anno ci urleremo cose tipo

ti prego non lasciarmi

i debiti

che una volta quando mi vedevi mi chiamavi amore

adesso quando mi vedi chiami gli sbirri

e tutti quelli che se crepano se ne accorgono solo i colleghi sul lavoro

e a un dio fatti il culo tu non credere mai

che ci violentavamo in camera mia per tutto il mese di luglio con requiem in loop come sottofondo

ma senza denunciarci

che la scrivania non la si usava per studiare proprio no

questo è il mio corpo offerto in sacrificio per te

scoppiare ma certamente non di salute

e il marchese del grillo non l’ avevamo visto per niente quella sera

ve lo meritate alberto sordi

ve lo meritate

l’ essere onesti solo con le persone di cui non ti importa nulla

mentire solo alle persone che per te sarebbero disposte a mentire

sempre

so cosa non voglio fare da grande

capezzone

che poi quando ti passa la rabbia queste cose non le pensi mica

agnelli travestiti da bestie che ci fanno solo tenerezza ormai

guardarli affogare nel proprio piscio

che ci hanno costretti ad essere figli dei fiori

del male

smanie da poeti malridotti maleodoranti

e se lasciandoci la pelle la lascerai a me allora puoi pure lasciarla

che saprò gioire del tuo profumo su di me per sempre

amen.

Nessun commento:

Post più popolari