cinque minuti inutili per raccoglierti da sabbie mobili ignobili,
perchè abbiamo scoperto che ci sono troppi porti
e noi non abbiamo calibrato i nostri teletrasporti,
mentre in giro vediamo solo telerisorti
non abbiamo abbastanza sogni per arrivare a fine mese.
e tu mi dici ma come?
la rivoluzione industriale il femminismo
e ancora fanno macchinette digitali a settantadue dpi?
io per fare la mia parte ti domando
da quanto tempo siamo persi dentro questa laguna?
cosi cerchiamo un senso, senso anche a pagamento
per le nostre serate che sono a sesso unico.
i nostri cuori sono vuoti a perdere, i miei sentimenti sono biadesivi
cosi ti rimangono solo cicatrici lunghe come la distanza da qui ad altair quarto.
le parole di un quaderno ora arrivano a tutti, arrivano i lutti
e le piante sradicate che non ti ricordi più dove le avevi lasciate.
in giro solo cacciatori di volti imbalsamati,
nei centri commerciali carrelli vuoti e distese di impiccati,
e nella pizzeria affianco non fanno più gli sconti ogni dieci pizze
perciò ci mangeremo i cartoni compresi i bollini dei buoni che sono i più buoni.
e le nostre giornate saranno segnali stradali sbagliati su strade dissestate,
tutte le strade portano al coma.
vorrei svegliarmi a long island ed avere i piedi bagnati
come nell alluvione del novembre millenovecentosessantasei
quando gli stivali di gomma si vedevano solo nei film di fantascienza,
quando eravamo solo atto in potenza, atto in potenza, atto in potenza.
proteggiamoci da fulmini prevedibili come malattie trasmissibili in rete,
da riforme disinformate, da scuole licenziate, da rapine a mani disarmate,
per quanto mi riguarda avanti con l' anarchia del cellophane!
UNA FORMA DI RESISTENZA COME TANTE ALTRE
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