probabilmente abbiamo il tempismo di certi tizi noi
che prendono aerei destinati ad insabbiarsi negli oceani
che anche dovesse accadere cosa può importarci?
non sono mica nostri quegli uccelli di latta
in ogni caso continua a piacermi l' atterrare
sicuramente abbiamo l’ età dalla nostra parte
da fare invidia alla nazionale olimpica cinese
per carità stai attenta all’ eta
che srotolato si scrive euskadi ta askatasuna
che ho paura ti facciano saltare in aria senza riprenderti
con i guinzagli trasparenti che magari non te ne accorgi
per provare a fidarsi
e i nostri dentisti a mio modesto parere troppo ottimisti
che siamo finiti a non poter più ridere
se non di spalle
cosi invaderemo la spagna a nuoto
turisti di una fecondazione assistita poco e male
per nascere sbagliati ancora una volta
e i tanto attesi esodi dei nostri progetti
per disarcionarci il passato
la patente a punti per i nostri atteggiamenti
che per come conduciamo il gioco ce la ritireranno brindando
in questo nostro weekend postmoderno
che ti chiamo e mi dici ale sto vendendo i telefonini ti richiamo io
e poi evidentemente devi averli venduti proprio tutti perché non ti ho più sentita
che a forza di maieutica ci siamo svuotati dentro
e adesso siamo pieni di merda fuori
come in un film di kassovitz
ci si sente proprio bene dopo una bella cacata
come nel nostro paese
dove i migliori saltano in aria e i peggiori restano incollati alle poltrone
e senza via d’ amelio si stava meglio
ma mi fermo qui retorica e demagogia la lascio agli altri
che non so neanche di non sapere
che ai checkin abbiamo imparato a negare
negare tutto anche di fronte alla più obesa evidenza
delle nostre facce tristi
e i cattivi presagi sono proprio senza scrupoli
oggi che ci accarezziamo con gli sguardi
in certe altre dimensioni
esagerate
da un autobus che ci trapianta agli opposti
così in fretta da non avere nemmeno il tempo di vederti piangere
i nostri giorni migliori
che forse la realtà è quella riflessa nei pavimenti
noi solo qualcosa che esiste nel momento in cui una donna delle pulizie ci lucida
sono le quattro del mattino in questo aeroporto addormentato
ed ho appena ammazzato anche la noia
magari mi costituisco e mi faccio arrestare
e chissà se esiste una regola per le regole
che spesso l’ amore fa male
quindi l’ odio può anche fare bene
così imparo a camminare sui cornicioni delle raffinerie
per raffinarmi
quando dalla spiaggia provavamo a vedere l' africa di profilo
ma era già tutta morta
e le esplorazioni interiori a bordo di macchine più vecchie di noi
che non pranzavamo per fare benzina
per isolarci
affondando in sabbia nera come i nostri umori
e come una roccia che pende avremo le stesse pretese addosso a me e te
che non so più cosa fare per tenerti
non so più cosa fare per tenermi
sveglio
e le sfilate delle hostess per decollare
questa notte che la luna è piena
di sé
più di te
più di quanto io lo sia di te
temo che le sigarette finiscano troppo presto
soprattutto se me le spegni addosso
per via del tuo timore che prima o poi non avremo più niente da dirci
ci daremo appuntamento nei più dispersi luoghi comuni
che non ci sia troppa gente mi raccomando
noi che non valiamo nemmeno il prezzo del biglietto
così non siamo nemmeno entrati a guardarci
non siamo nemmeno entrati
noi non siamo
e ce ne pentiremo
dio se lo faremo
che mi stai rivoltando la vita come una manifestazione proletaria degli anni di piombo
io fuso
e se fossimo da antologia?
ci potremmo leggere fino alla prossima edizione
oggi che finalmente qualcuno ci dice che scriviamo di merda
che altrimenti ci montavamo la testa
e invece stiamo tanto bene senza
che in moto col casco divelto ho fatto il viaggio fino a casa urlando il tuo nome in tutti i modi possibili
per sentire come suona il chiamarti visto che non lo faccio mai
per sapere in quale supermercato vai
che da quando te ne sei andata non rifaccio più il letto
costretto
sui nostri viadotti ignoranti
con le luci senza interruttori per non spegnersi mai
e quando non ce la faremo davvero più in questo vasetto di nazione a fondo perduto
allora andremo a vivere in via dei matti numero zero
che ci sarà un centro commerciale adesso
che la legge basaglia non può funzionare in italia
e gli omosessuali come preferiranno essere chiamati?
che i problemi maggiori nascono quando dai un nome alle cose
ma come fare altrimenti?
ci vogliono altre menti
nel senso che ci vogliono cambiare
mandiamo in aspettative le nostre aspettative
soprattutto le mie
e quegli avvisi appesi al collo come massi recitano
stiamo lavorando per noi
che non ci crede nessuno
soprattutto noi
che ci perdiamo ad un centimetro dalle nostre bocche
per non ritrovarci
come quella volta che ti ho deglutita ed è finita di merda
che io stesso questa l' ho capita dopo averla scritta
che spesso ti stupisci di quanto possiamo essere volgari
mi dici che le ragazze vogliono essere scopate forte
tutte
e tu sì che sei la mia stella
cadente
e le dolorose considerazioni del cuore senza fissa dimora
che forse saremmo dovuti nascere una generazione fa
per morire prima
che tanto non l’ avremmo saputo ma oggi ci piace ugualmente pensarlo
mentre sulle colline rossastre di santa cruz ci aspettavamo di vedere comparire da un momento all’ altro la scritta
hollywood
ma quel momento non arriverà mai
perché finiscono così le nostre vacanze
ogni volta in anticipo rispetto a quel che si sperava
dovremmo sempre partire per ultimi per abbattere l’ invidia
come il muro di berlino
che da quando è caduto non riesci più a distinguere buoni e cattivi
oggi è il giorno
ma ho deciso di restare
mi parcheggio sotto casa tua in quarta fila
con tutte le paure nel baule
mentre il mondo ci suona addosso un branco di clacson che sono cani rabbiosi
noi lasciamo fare
che tanto torno subito.
4 commenti:
"per sentire come suona il chiamarti visto che non lo faccio mai" ... è una cosa strana che mi capita: se amo una persona, non risco più a dire il suo nome. non so perchè, è come se mi vergognassi. così, una persona sa che se la chiamo per nome, all0ora vuol dire che non l'amo più.
"affondando in sabbia nera come i nostri umori" ... l'ho detto qualche giorno fa a una ragazza, mentre seduti in riva al mare guardavamo l'isola di Vulcano.
e pentirsi perchè non siamo neanche entrati a guardarci, si, fa poi pentire. maci i pente ancora di più quando si entra, ci si guarda, si resta affascinati e del tutto rapitida ciò che si vede ma comunque si va via senza guardare fino alla fine. allora ci si pente davvero. allora bisogna aspettare di avere un'altra nuoba occasione. e si manda in aspettativa le nostre aspettative. nel frattempo, l'odio fa benissimo.
l'afa di bologna non mi impedisce di leggerti immagazzinarti.
"che a forza di maieutica ci siamo svuotati dentro"
...
grazie manuel di dedicarmi tanti pensieri.mi motiva.
chloè.immagazziniamoci fino a scoppiare.e l afa di agosto che adesso già mi manca.
netfaispas.hai azzeccato proprio il passaggio che piu piace a me.
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