il tuo periodo crivellato di dubbi
tipo che non sai se ti mette più ansia chi tra i nostri amici il lavoro l' ha già trovato o chi ancora no
oppure se mi ami alla follia o se è una follia amarmi
io invece continuo a farmi scivolare addosso di tutto
che anche abbracciarmi è un impresa con me
l' unico contratto a tempo indeterminato che sono riuscito ad ottenere finora è quello con il ritardo
e il nostro futuro sono due corpi legati ai sedili di una macchina sul bordo di un precipizio
con il mattone pressato sul pedale del freno
così ti accompagno a prendere dei mezzi alternativi per andartene
ancora una volta
e solo adesso che sei lontana da una buona mezz’ ora mi accorgo che piove da tre giorni
è quel poco di cuore rimanente che si diverte a distrarmi imprevedibili noi come la faglia di sant' andrea comunque per natale ho deciso
ti regalo un vagone di trenitalia in fiamme
che lo desideri da tanto
se fai la brava anche un treno intero
lo guardiamo bruciare in giardino con il caldo sarebbe tutto molto più semplice
prendere coscienza del nostro disobbedire
per andare oltre i nostri palazzi bombardati dalle imposizioni
e le mie emergenze
voce del verbo emergere
vedere quello che ancora non c' è
perché sta poco più sopra del pelo della percezione
solo in questo troviamo il senso del continuare a vivere
dov’ eravamo rimasti?
esausti
vestìti dalla testa ai piedi in camere da letto spoglie
il freddo più del tempo limita le voglie
imitare chiunque pur di farti ridere
pur di non essere me stesso
mentre mi dici che preferisci il sesso fatto bene al bene fatto spesso
non ricordiamo più da quando il tempo passa così velocemente
tanto che sembri entrare in guerra con il tuo ciclo mestruale una volta a settimana
tranquillizzàti dai tuoi ormoni assassini al posto nostro
le pillole del giorno prima del giorno odierno del giorno dopo
ma gli infanticidi avvengono più in casa che in utero
perdere madri e restare soli
come cuccioli di iena meno fortunati dei cuccioli di tigre
che orfani vengono allevati dalle altre femmine adulte del branco
per noi non c’ è nessuno
per noi sempre insieme come il tigri e l’ eufrate
congelarsi in estate e prosciugarsi in inverno
così malati da avere fiducia praticamente in tutto
che c’è tanto oro nelle bocche delle badanti moldave da costruirci un satellite
da farti toccare il cielo con un dito anche con due mani
forse camminarci addirittura sopra
poi precipitare con eleganza sotto l’ invisibile peso della mia vertigine
come la notte in cui guardandomi mi hai detto che ero un sogno
infatti la mattina seguente da poco sveglia già ti eri scordata di me
non ricordi nemmeno che dovevamo fare ordine nella nostra vita
invece hanno dato in affidamento anche le nostre stanze
e adesso
se solo potessimo volare all’ indietro come i colibrì
è questo l' unico pensiero che abbiamo oggi
dopo che ci hanno obbligati
con la forza
a bere litri di acqua e lassativo
dopo che i nostri canali rettali sono stati occlusi
con il mastice
mentre ci costringevano a confessare i nomi dei nostri amanti
deviati urlavano loro
dopo che ci hanno ritrovati
sul ciglio della strada
noi oggi facciamo esattamento questo cazzo di pensiero
tornare al punto di partenza
dopo che siamo morti
e noi volevamo solo amare
barba contro barba
in iraq.
venerdì 29 gennaio 2010
a quanto pare uno dei miei ristretti e depressi racconti è finito in un libro per la precisione nell' antologia di giovani scrittori CRONACHE DAGLI ANNI ZERO per giulio perrone editore e potete trovarlo e ordinarlo a questo link http://perronelab.it/node/281altrimenti da marzo noi autori vari gireremo l' italia in compagnia dei due promotori del progetto enos rota e raffaele mozzillo per cose che assomigliano a conferenze e reading in bar librerie circoli di ogni genere e potrete comprarlo là io terrò aggiornati i pochi presenti quando saprò qualcosa di più ma non credo.