ti porto a fotografare il petrolchimico di marghera
a sputtanare i passanti dalla vetrina di una tavola calda scarsamente imbandita
che ci guardano da fuori come se fossimo una gloriosa rock band riunita
a sfidarci sui centodieci metri ostacoli che sono passaggi a livello
a farci venire l’ asma
a farci venire e basta
e tu che ti imbarazzi anche quando parli con tua madre
che sbagli nove volte strada per andare a mantova
e ci mettiamo un’ ora e mezzo anziché venti minuti
che ci aspettava un concerto
che ci aspettavano tutti
la pianura padana è un foglio di carta bianco
che sembra tutta uguale
i nostri imbrogli sono punkabbestia in stazione
che ti spillano soldi con la solita scusa del biglietto
vecchia come la costituzione
ti sento chiedere ormai tutti i giorni ce ne andiamo?
allora andiamo a vedere le migrazioni delle gru dai cantieri abbandonati
mai finiti come i nostri monolocali interiori
che ci dorme dentro chiunque
okkupare è un diritto
e i viaggi di nozze al toxic park di torino
finchè ricovero non ci separi
per annebbiare promesse e emozioni
io non ho sentimenti solo sensazioni
indossiamo maschere di bellezza per questo orrendo carnevale
che come ogni anno passeremo in casa
facciamo che tu ti vesti da delitto passionale io da violenza familiare
e le storie finite appellandosi al secondo principio della termodinamica
vigliaccheria scorciatoie vetri rotti
noi guardiamoci negli occhi
non ce piu il futuro di una volta
solo depressioni di febbraio
niente impressioni di settembre
niente piu niente per sempre.
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